Brancaccio Palermo: cosa visitare e perchè è un quartiere famoso?

In questo articolo di oggi vogliamo parlarvi del quartiere di brancaccio palermo, un luogo tanto conosciuto quanto misterioso al tempo stesso che vale la pena visitare. Brancaccio-Ciaculli è il dodicesimo quartiere della città di Palermo, inserito nella II Circoscrizione; si tratta di un quartiere di grande espansione, che comprende le aree industriali e residenziali di Branciaccio e le località di Ciaculli e Croceverde-Giardina, che sono delle ampie zone agricole in cui si coltiva il mandarino tardivo.

Nel quartiere sorgono anche tutti i depositi della società comunale degli autobus urbani, quale l’AMAT ed anche quelli della società comunale per via dello smaltimento dei rifiuti, la RAP. Il 15 settembre del 1993 il quartiere divenne in un modo molto triste, un luogo particolarmente noto per l’uccisione del parroco Pino Puglisi, che da anni era impegnato a 360 gradi nella lotta alle famiglie mafiose locali.

Il quartiere prende il nome dal governatore del paese di Monreale, Don Antonio Brancaccio, un nobile di origine napoletana. La famiglia Brancaccio possedeva numerosi terreni nella contrada e fu proprio Don Antonio che nell’anno 1747 fece erigere la chiesa di S. Anna, successivamente divenuta poi chiesa di S. Gaetano da Thiene.

Per quel che riguarda il nome Ciaculli sappiamo che questo deriva invece dal siciliano “ciaca“, che significa “pietra”, in ragione della presenza di alcune piccole pietre che rotolavano dalle alture del Monte Grifone dopo le piogge.

brancaccio palermo

Che cosa c’è da vedere a brancaccio palermo?

Una prima cosa da visitare nel quartiere di Brancaccio è il Museo-Casa. Il 25 maggio di dieci anni fa, nel 2014, è stata inaugurata e benedetta al tempo stesso la casa-museo del Beato Giuseppe Puglisi, che fu tra l’altro la sua abitazione fino alla sera del 15 settembre 1993, ovvero fino al giorno in cui venne ucciso dalla mafia.

All’interno del Museo-casa si possono trovare dei libri, dei mobili, vari oggetti ma anche indumenti e tutta una serie di ricordi, appartenuti proprio all’ormai Beato Giuseppe Puglisi e ai suoi genitori. Si tratta di ricordi preziosi che sono stati gelosamente custoditi dai suoi familiari e che ad oggi sono ritornati nella loro collocazione originaria.

Tutto ciò consente proprio di toccare con mano il modo di vivere di Don Pino Puglisi per meglio comprendere la scelta di vivere nella povertà e il rapporto “funzionale” che aveva con gli oggetti e la predilezione che nutriva per i suoi libri.

Infatti all’interno del Museo-Casa ne sono stati trovati circa 6.000, che sono stati trasferiti al Seminario Diocesano, anche se i familiari avevano conservato tutti i testi che si trovano proprio all’interno dell’appartamento. Ma perché il quartiere è così famoso?

Il quartiere di Brancaccio è conosciuto proprio per via della storia di Don Pino Puglisi che, come già detto, nel 1990 iniziò la sua lotta contro le famiglie legate alla criminalità, strappando dalla morsa della mafia tantissimi giovani del quartiere. Le denunce e le attività di riqualifica attuate da padre Puglisi iniziarono a risultare, però, un intralcio per gli affari dei mafiosi, che iniziarono ad effettuare delle minacce che però non demolirono la forza di volontà dell’uomo di fede.

Certo è, comunque, che l’evento che rese Brancaccio conosciuta in tutta Italia e non solo è stata proprio la morte del sacerdote che venne assassinato nel giorno del suo 56º compleanno, proprio davanti al portone di casa sua, in piazzale Anita Garibaldi. Ad ogni modo nonostante le tante attività delle associazioni per la nobilitazione del quartiere, Brancaccio-Ciaculli rimane ancora adesso un’area critica, in cui in certe zone persistono ancora delle gravi condizioni di disagio economico e sociale.

Lascia un commento