Carini è una città di Palermo anzi per essere precisi è la terza città più popolata dopo il capoluogo e Bagheria, ha una posizione strategica che le permette di confinare con il comune di Capaci e con il comune di Torretta e ancora con quello di Monreale e con il comune di Montelepre. Ancora: a sudovest con il comune di Partinico, ad ovest con il comune di Terrasini ed a nordovest con il comune di Cinisi, mentre il versante nord è bagnato dal golfo di Carini.
La distanza che intercorre con Palermo è di 26 chilometri, se si decide di percorrerla in macchina, il tempo dovrebbe equivalere più o meno a 1 ora e 57 minuti.
Carini Palermo: cosa visitare?
Visitare la cittadina di Carini è sicuramente una esperienza fantastica e da non perdere, i luoghi in cui è davvero il caso di fermarsi sono tantissimi, di seguito però qualche spunto interessante.
Tanto per cominciare, da non perdere è il Duomo di Carini, una chiesa madre che in principio era stata intitolata a Maria SS Assunta, il luogo è stato costruito alla fine del XV sec., inserendo al suo interno anche l’Oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento e la cappella di S. Sebastiano. Solo nel 1523 è diventata una parrocchia, all’interno ci sta una struttura imponente con una croce latina divisa poi in tre navate e come se non bastasse dentro la struttura sono conservate un numero davvero alto di opere d’arte di alcuni tra i grandi protagonisti dell’arte siciliana.
Ad esempio: la grande tela dell’“Adorazione dei Pastori” datata 1575, realizzata da Alessandro Allori, una lavagna dello Zoppo di Ganci chre raffigura il Crocifisso tra S. Francesco e S. Onofrio, ancora un prezioso crocifisso ligneo circondato da un grande reliquiario della Croce dei Santi Martiri che però ha un autore ignoto e poi ancora di epoca più recente anche le due tele di Vito D’Anna che rappresentano l’“Addolorata” e la “Veronica”. Ma non finisce qua, sono presenti anche altre opere molto famose come ad esempio: gli affreschi della navata centrale, di Giuseppe Testa e la tela raffigurante lo “Sposalizio della Vergine” di Antonio Manno, giusto per citarne alcuni.
Una seconda tappa poi potrebbe essere quella della Chiesa degli Agonizzanti che ancora oggi è un vero esempio dello stile barocco. Tra le caratteristiche principali ci sta quello di avere le pareti laterali adornate con il dorato degli stucchi che si intervalla con diversi momenti di vita della Madonna, affreschi che sono stati attribuiti a Filippo Tancredi e anche a Filippo Randazzo.
Inoltre, tra i tanti dipinti presenti anche la tela che raffigura la Madonna degli Agonizzanti. Dalla storia che ci è stata tramandata è possibile ipotizzare che la Chiesta è stata finita probabilmente nel corso del 1707 cosi come si legge sulla lapide che si trova nel transetto.
Carini Palermo: che cosa mangiare?
Ovviamente in un tour che si rispetti è anche necessario avere dei punti di riferimento per quello che concerne la tradizione culinaria, è giusto quando ci si reca in un posto nuovo anche provarne i sapori cosi da tornare a casa decisamente più arricchiti.
Tra i piatti della tradizione della città, troviamo: pasta alla norma, arancini, cannoli, cassate, ecc. Tutti piatti che vale la pena provare anche solo una volta nella vita e che vi permetteranno di portare a termine una grande esperienza culinaria.